Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

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Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione 2017-06-29T16:35:43+00:00

Per la diagnosi di questi disturbi ci si può riferire a diversi Manuali diagnostici: il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) dell’APA (American Psychiatric Association) l’ICD (International Classification of Diseases) dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il PDM (Psychodynamic  Diagnostic Manual) alla cui stesura hanno contribuito diverse associazioni psicoanalitiche americane.

Il più utilizzzato tra questi è il DSM  che,  nella sua ultima edizione DSM-5 del 2013,  contempla, nella sezione dedicata ai “Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, sei categorie principali  e due residue, fissando i criteri da rispettare per poter stabilire le relative diagnosi.

Alcuni dei disturbi elencati sono meno frequenti, come la pica o il mericismo, altri sono invece più diffusi e in crescita esponenziale.

Vediamoli in dettaglio.

La pica – pica è il nome latino della gazza, uccello che non seleziona ciò che mette nel becco – consiste nell’ingestione, ripetuta nel tempo, di sostanze ritenute non commestibili e/o non nutrienti nella cultura alla quale il soggetto appartiene, come feci, carta, terra, ghiaccio, vernici, stoffa, capelli, ecc.

L’esordio avviene più frequentemente in età infantile, più raramente in età adulta e, quando si presenta in questo periodo della vita, il disturbo risulta spesso correlato con insufficienza mentale o disturbi psicotici.

La pica si  può riscontrare anche nei casi di bulimia o di anoressia.

Don't Eat the Paint!

Nel mericismo o disturbo da ruminazione il cibo, in assenza di un problema gastrointestinale o altra malattia, e non episodicamente, come può accadere nei bambini, ma con una durata nel tempo, viene deglutito, rigurgitato, quindi rimasticato e deglutito di nuovo, oppure viene sputato. Così come la pica, questo disturbo si può presentare associato a insufficienze mentali o disturbi psicotici.

MERICISMO

Il disturbo alimentare evitante/restrittivo, più frequente in età evolutiva, anche se non risparmia gli adulti, si presenta quando, malgrado non ci sia carenza di cibo o proibizione di consumare certi cibi, come avviene in certe culture o nei seguaci di certe religioni, l’individuo consuma solo un numero ristretto di alimenti con la spiccata preferenza, in genere, per i carboidrati come pasta, patatine, dolci, o evita i cibi solidi per paura di rimanere soffocato, o riduce in modo eccessivo le quantità di cibo e si mostra schizzinoso o capriccioso verso gli alimenti che vengono proposti o sviluppa una vera e propria fobia verso qualsiasi nuovo alimento.

Un disturbo questo che confina con l’anoressia nervosa quando questa si presenta nella forma priva di disturbi relativi all’immagine corporea, quindi dove manca la fobia d’ingrassare.

DISTURBO EVITANTE RESTRITTIVO

L’anoressia nervosa è caratterizzata da una limitata assunzione di calorie rispetto al fabbisogno per cui si verifica una significativa diminuzione del peso corporeo ritenuto normale per l’età, il sesso e la salute fisica del soggetto, il quale nutre una paura intensa di aumentare di peso, anche quando questo è molto basso.

In questo disturbo risulta distorta la percezione dell’immagine corporea, e la valutazione di sé viene fatta dipendere dal peso e dalle forme del corpo.

L’amenorrea non è più, come lo era invece in passato, ritenuta fondamentale per la diagnosi di questo disturbo.

ANORESSIA 3

Nella bulimia nervosa si verificano episodi ricorrenti di ingestione di quantità di cibo – le  abbuffate – molto superiori a quelle che, nello stesso periodo di tempo e in circostanze simili, la maggior parte delle persone assumerebbe. Durante queste abbuffate la sensazione è quella di non riuscire a fermarsi, di perdere completamente il controllo.

In questo disturbo la preoccupazione di non ingrassare, in seguito a questo eccessivo consumo di cibo, può spingere ad assumere condotte compensatorie come il vomito autoindotto o l’uso e/o l’abuso di lassativi o diuretici o il digiuno o può portare a praticare attività fisica in modo esagerato.

Come nel caso dell’anoressia nervosa su questi soggetti è preminente sull’autostima l’influenza del  peso e delle forme corporee.

BULIMIA 4BULIMIA 5

Il disturbo di alimentazione incontrollata ha in comune con la bulimia, nei soggetti che ne sono affetti, la tendenza ricorrente a consumare grandi quantità di cibo in modo compulsivo, anche quando non si sente lo stimolo della fame. Alle abbuffate fanno seguito sensi di colpa, disgusto verso se stessi, stati depressivi. Diversamente dalla bulimia in questi casi mancano le condotte compensatorie e la preoccupazione nei confronti del peso e delle forme del corpo.

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Quei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione che non rispondono pienamente ai criteri diagnostici citati rientrano in quelli che vengono chiamati “altro disturbo della nutrizione e dell’alimentazione specificato” o nel “disturbo della nutrizione o dell’alimentazione non specificato.”

In queste due categorie confluiscono quelle sindromi che non presentano tutte le manifestazioni tipiche dell’anoressia nervosa, della bulimia nervosa o dell’alimentazione incontrollata e riguardano quello che viene chiamato disturbo con condotte di eliminazione o la sindrome del mangiare di notte o, ancora, quei disturbi per i  quali, per carenza di informazioni, non si possono specificare le caratteristiche.

Ciò che accomuna questi casi è il rapporto problematico con il cibo, il frequente ricorso al vomito autoindotto o all’abuso di lassativi e diuretici per non ingrassare, e/o ad abbuffate compulsive. Notevole è la rilevanza che il peso e le forme del corpo assumono nella valutazione di sé.