Disturbi della personalità
Prima di parlare dei disturbi della personalità, è necessario analizzare il concetto di “Personalità” che, usato spesso, ma erroneamente, anche come sinonimo di “carattere” o “temperamento”, indica le caratteristiche psicologiche che si manifestano in diverse aree: cognitiva, affettiva, relazionale, lavorativa e rappresentano quelle peculiarità stabili di un individuo che, pur nel mutare delle situazioni, lo differenziano dagli altri esseri umani.
Con “temperamento” bisognerebbe, invece, intendere le caratteristiche innate dell’individuo, la componente ereditaria, mentre con “carattere” quelle dovute all’influenza dell’ambiente. La “Personalità” verrebbe a situarsi alla convergenza tra questi due fattori che contribuiscono, entrambi, alla sua formazione.
Occorre, però, ricordare che non si incontrano, nella realtà, strutture caratteriali “pure”, ma, è più frequente, rilevare lo sconfinamento di una forma nell’altra, fino alla creazione di forme “miste” nelle quali, ciò che è predominante, conferisce alla personalità il carattere principale.
Molte sono le teorie sulla personalità. Ippocrate, nel V secolo a.C., con la sua teoria dei quattro umori: sangue, flegma, bile gialla e bile nera, riteneva che il temperamento: sanguigno, flemmatico, bilioso e melanconico, fosse frutto del prevalere di un umore rispetto agli altri. Da allora, fino ad arrivare ai nostri giorni, molte altre teorie si sono susseguite.
Con “temperamento” bisognerebbe, invece, intendere le caratteristiche innate dell’individuo, la componente ereditaria, mentre con “carattere” quelle dovute all’influenza dell’ambiente. La “Personalità” verrebbe a situarsi alla convergenza tra questi due fattori che contribuiscono, entrambi, alla sua formazione.
Occorre, però, ricordare che non si incontrano, nella realtà, strutture caratteriali “pure”, ma, è più frequente, rilevare lo sconfinamento di una forma nell’altra, fino alla creazione di forme “miste” nelle quali, ciò che è predominante, conferisce alla personalità il carattere principale.
Molte sono le teorie sulla personalità. Ippocrate, nel V secolo a.C., con la sua teoria dei quattro umori: sangue, flegma, bile gialla e bile nera, riteneva che il temperamento: sanguigno, flemmatico, bilioso e melanconico, fosse frutto del prevalere di un umore rispetto agli altri. Da allora, fino ad arrivare ai nostri giorni, molte altre teorie si sono susseguite.
Per la valutazione e la diagnosi della personalità ci si serve, a seconda dello scopo che ci si prefigge, dell’età dei soggetti valutati e dell’orientamento e della formazione di chi effettua la valutazione, di diversi strumenti: test, questionari, disegni, colloquio clinico, SWAP (Shelder-Westen Assessment Procedure), Manuali diagnostici come il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), l’ICD (International Classification of Deseases), il PDM (Psychodynamic Diagnostic Manual), e altri.