La gelosia è un sentimento che, se eccessivo, quando irrompe nella coppia, rischia seriamente di incrinarla, andando ad incidere su diverse aree che ne risultano esageratamente ridotte o amplificate.
Si può essere gelosi non solo di un’altra persona, ma degli impegni dell’altro, lavorativi e non, delle amicizie, di tutto ciò che sottrae tempo alla relazione.
Chi è preda di questo sentimento viene invaso da immagini e fantasie che arrivano ad intralciare il normale funzionamento quotidiano, procurano acuta sofferenza a chi la prova e a chi ne è oggetto, e sottraggono energie sconvolgendo la mente.
Diventa molto acuta la percezione sia verso il patner, sia verso i reali o presunti “terzi”. Il controllo di ogni accadimento diventa serrato e ossessivo, mentre l’attenzione registra e fissa assenze, orari, distrazioni, trovando nessi e spiegazioni ad eventi che non si riesce ad inquadrare diversamente.
Si arriva a controllare la posta o il cellulare del sospettato, gli scontrini trovati nelle tasche degli indumenti o nelle borse, i conti bancari, e si viene come catturati in un labirintico percorso popolato da minacciosi fantasmi, progettando ricatti e vendette crudeli sia verso il patner, sia verso il rivale.
“Io, lui lo ammazzo, e lei, se la incontro, la investo con la macchina. Se non lo farò io saranno i miei figli a farlo.” Queste sono le parole di una paziente sconvolta dalla scoperta di un tradimento del marito con una donna molto più giovane. Questi tradimenti suscitano sentimenti di rabbia ancora più acuti, in quanto si sente di non poter più competere con chi possiede il fascino della giovane età.
Il passaggio all’atto che comporta l’aggressione o addirittura l’uccisione della patner o del rivale appartiene più agli uomini che alle donne, e i numerosi casi di “femminicidio” lo stanno a dimostrare. Anche lo stalking è spesso frutto della gelosia e a praticarlo, anche se non nella stessa misura, sono sia gli uomini, sia le donne.
Ciò che conduce alla gelosia è l’amore possessivo, a volte più amore di se stessi e della relazione come garanzia di sicurezza e di protezione, che dell’altro; a prevalere è la dipendenza, l’insicurezza ed un legame di tipo infantile.
Bisogna anche dire che a suscitare la gelosia del patner sono spesso atteggiamenti seduttivi di cui non si è pienamente coscienti.
Chi ha già tradito non mostra molta comprensione ed indulgenza verso il tradimento del patner, in quanto considera il proprio meno grave e compromettente, quello dell’altro è, invece, ritenuto un attacco al legame.
Quando si scatena la gelosia per scaricare la tensione si cerca di avere una risposta ai molti dubbi sottoponendo il patner sospettato di infedeltà ai mille interrogativi che si affollano nella testa e oscurano i pensieri e che vengono sentiti nel corpo come dolorose stafilettate.
Non mancano nei tentativi di chiarimento le offese, le condanne, il disprezzo, la rabbia furente, i pianti, comportamenti dettati dall’attacco vissuto ai propri bisogni narcisistici e alla propria autostima, dal terrore che qualcuno altro possa essere migliore del soggetto tradito, dal timore di essere abbandonato e di rimanere solo.
La gelosia può essere contenuta entro i limiti della normalità e riconducibile alla paura di perdere la persona amata quando questa si interessa ad un’altra persona, ma può anche essere dovuta a proiezioni sull’altro di propri desideri di tradire che non si ha il coraggio di confessare, o, ancora, può assumere una coloritura delirante e paranoica come si riscontra in alcune patologie o nei soggetti alcolisti che spesso vengono colpiti da impotenza sessuale.
Anche se chi è oggetto di gelosia risulta spesso infastidito dai sospetti, soprattutto se totalmente infondati, non bisogna negare che questo comportamento possa anche lusingare in quanto fa sentire molto valorizzati e quanto l’altro tenga al legame, con il risultato di sentirsi rassicurati da temute ansie di separazione.
Chi è colpito dalla gelosia si dovrebbe chiedere quale femminile o quale maschile pensa che possa attrarre il patner e cogliere l’occasione per sviluppare quegli aspetti di cui ci si sente carenti per arrivare ad una personalità più completa.